Cresce in Europa l’ostilità nei confronti di ebrei e islamici fra gli ambienti di minor cultura

Aumentano in diverse realtà europee gli atteggiamenti ostili nei confronti di entrambe gli ebrei e i musulmani. Secondo un sondaggio internazionale questo fenomeno rifletterebbe il disagio che affligge la popolazione europea, su temi come l’immigrazione, la globalizzazione e la crisi economica.
Sentimenti antisemiti sono particolarmente forti in Spagna, Polonia e Russia. Secondo un sondaggio effettuato del centro di ricerca Pew c’è stato un significante incremento di negatività nei confronti degli ebrei rispetto al 2006. Negli stessi tre Paesi sono forti anche atteggiamenti antislamici, così come pure in Germania e in Francia.
“C’è un netto rapporto tra atteggiamenti antiebraici e antislamici” afferma la relazione rilasciata dal Pew. “Il pubblico che vede gli ebrei in modo sfavorevole tende a considerare anche i musulmani sotto una luce negativa”.
Negatività nei confronti dei musulmani si scoprono forti anche in paesi asiatici: più della metà della popolazione giapponese, gli indiani, i cinesi e i sud coreani intervistati hanno ammesso di avere un’impressione negativa dei musulmani. Nei confronti degli ebrei invece gli atteggiamenti si dimostrano meno negativi, dal 32 per cento in India al 55 per cento in Cina e con il Giappone e il Sud Corea con percentuali in mezzo tra queste.
Il sondaggio ha anche riscontrato che in diversi paesi con predominanza mussulmana, come l’Indonesia, è in crescita uno stress causato dalla lotta di potere tra il fondamentalismo islamico e un Islam più moderno.
In Europa, l’ostilità nei confronti di ebrei e musulmani è più forte tra gli anziani, i meno istruiti e coloro che sono di destra. In alcuni paesi, incluso la Germania, sono aumentati i sentimenti negativi, ma anche quelli positivi nei confronti degli ebrei. Ciò vuol dire che ci sono meno indecisi.
Inoltre, le opinioni positive sugli ebrei hanno superato quelle negative in tutti i paesi europei, tranne che in Spagna. Il 46 per cento degli spagnoli ha opinioni negative sugli ebrei, in Polonia il 36 per cento e in Russia il 34 per cento. Dal 2006, questi tre paesi hanno aumentato di 6 punti la loro ostilità nei confronti degli ebrei. “Queste reazioni negative nei confronti delle minoranze presenti in Europa, potrebbero essere il risultato dell’espansione e della globalizzazione dell’EU” afferma Andrew Kohut, direttore del centro di ricerca Pew.
I risultati ottenuti da altri paesi sono in netto contrasto con gli ultimi osservati, il 77 percento degli americani ha una visione positiva degli ebrei paragonata al 7 per cento di coloro che l’hanno negativa. La Gran Bretagna si è fatta notare tra i paesi europei con un 73 per cento di opinioni favorevoli nei confronti degli ebrei contro un 9 per cento di ostilità.
Le opinioni sui musulmani tendono ad essere più negative in confrontato a quelle sugli ebrei.
Quasi metà della popolazione spagnola, tedesca e polacca ed il 32 per cento della popolazione russa si è dimostrata sfavorevole ai musulmani. Uno su quattro britannici ed americani ha dato opinioni negative su i musulmani.
Sembra ci sia un legame stretto tra le società che si sono rivelate più ostili e i trend economici e d’immigrazione, indipendentemente dal numero di residenti ebrei o musulmani.
La Germania e la Francia ospitano una vasta popolazione mussulmana mentre la Polonia ne ospita una ristretta. La Spagna ospita una comunità ebraica molto piccola, nonostante ciò l’ostilità è più alta che in altri paesi. “Molta di questa ostilità ha a che vedere con gli atteggiamenti nei confronti dell’immigrazione che è diventato un gran problema in Europa” dice Kohut.
Nei paesi con predominanza mussulmana, l’ostilità nei confronti degli ebrei è particolarmente alta: 96 per cento in Giordania e 97 per cento in Libano. Nonostante ciò, il sostegno al terrorismo è calato negli ultimi sei anni, specialmente nei paesi che hanno subito attacchi terroristici. In Libano, l’opinione che giustifica i kamikaze è calata dal 74 per cento nel 2002 al 32 per cento oggi. Nonostante ciò, in Libano, Giordania e Nigeria ci sono significanti minoranze che approvano e usano queste tattiche.
Il sondaggio è stato effettuato a Marzo ed Aprile in 24 paesi, con una media di mille intervistati in ogni paese ed un margine di errore che va dai 2 ai 4 punti di percentuale.

Brian Knowlton -Herald Tribune – 17 settembre 2008
(versione italiana a cura di Loren Raccah)