macellazione/immigrazione

Da queste parti lo si è saputo poco, ma vi sono stati giorni molto difficili nel Parlamento europeo che discuteva di nuove norme sulla macellazione, compresa quella rituale ebraica (shechità). Il rischio era che non solo venisse proibita o limitata la shechità, ma persino che fosse proibita l’importazione in Europa di carne kasher. Alla fine è passata una normativa accettabile per le organizzazioni ebraiche, ma la partita non si è conclusa, perché dovranno esserci altri passaggi legali e decisionali. Alcuni gruppi politici collocati in fasce estreme si oppongono alla shechità sostenendo che questa apporti sofferenze all’animale, cosa che non è mai stata dimostrata scientificamente. Sono gli stessi gruppi che in Europa e in Italia spingono per l’adozione di misure dure contro i movimenti migratori o il solo passaggio di popolazioni straniere. Come diceva rav Kook, non può passare inosservata la terribile contraddizione di chi da una parte dice di battersi per proteggere gli animali e dall’altra mostra una cinica indifferenza per le sofferenze umane.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

Divampa la polemica sull’immigrazione. Il presidente del Consiglio grida che l’Italia non sarà multiculturale. Il segretario generale della CEI monsignor Mariano Crociata sottolinea che l’Italia è già multiculturale e che questo è un valore, non un disvalore. Il Rav Di Segni ci ricorda la vicenda della nave St.Louis, respinta nel 1940 dai porti americani, con il suo carico di oltre novecento ebrei in fuga dalla Germania, rinviati al loro destino di morte. Il comportamento delle autorità americane non era illegale, ma obbediva alle norme di immigrazione varate nel 1924, che chiusero di fatto la possibilità di immigrazione in America agli ebrei in fuga dalla Shoah. E Amos Luzzatto, in un intervento che ha suscitato le ire di alcuni, ha richiamato il clima pesante di razzismo che si respira, la sua legittimazione diffusa che non può non ricordarci il 1938 e la legittimazione dell’odio antiebraico. Da parte ebraica come da parte cattolica, è sempre più viva la preoccupazione che i valori della solidarietà tra gli esseri umani si perdano in nome degli egoismi e delle paure. Credo che sia una battaglia che deve essere fatta anche dal mondo laico, perché quanti parlano senza affidarsai ai valori religiosi guardino anche e soprattutto a quelli etici e non soltanto alla politica e ai suoi schieramenti, sempre più vili e degradati.

Anna Foa, storica