Il colonnello Gheddafi e il colonnello Cahlun. Perdura l’incertezza sull’incontro di Roma

Ancora incertezze e interrogativi riguardo all’incontro fra leader libico Gheddafi e la comunità degli ebrei di Libia in Italia. Il Colonnello, in Italia da ieri, è stato ricevuto da Berlusconi, da Napolitano al Quirinale per recarsi poi in visita ufficiale al Senato e a una cena di gala a Palazzo Madama. Ma l’atteso incontro con la delegazione degli ebrei libici che vivono a Roma avrebbe trovato posto nella sua agenda solo nella giornata di Shabbat, questo sabato, 13 giugno.
Il quotidiano Jerusalem Post di questa mattina riferisce che Shalom Tesciuba, presidente degli ebrei di Libia in Italia, ha lasciato intendere che sono in corso “contatti amichevoli” con i diplomatici libici per cambiare la data dell’incontro. Il quotidiano pubblica alcune indiscrezioni e dà notizia del fatto che Rames Cahlun, presidente dell’Organizzazione mondiale degli ebrei di Libia, sarebbe stato protagonista di una serie di negoziati mantenuti segreti fino ad ora. “Due anni fa, mentre servivo l’esercito israeliano con il grado di colonnello, ha dichiarato Cahlun, mi fu proposto un incontro con un ufficiale dell’ambasciata libica ad Amman. Dopo aver informato il Ministero degli Esteri, ho incontrato in quattro occasioni l’ufficiale libico Otman BenBalka. Abbiamo lavorato insieme a un dettagliato piano di compenso e di conservazione dell’immenso patrimonio lasciato dagli ebrei in Libia”.
Il quotidiano israeliano riporta anche la posizione dello psicanalista romano David Meghnagi. Confermando stamane le sue dichiarazioni rilasciate al Jerusalem Post, Meghnagi, professore di Psicologia alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Roma Tre, rileva: “Sono molto critico e penso che se Gheddafi vuole riconciliarsi con gli ebrei di Libia, deve fare la pace con Israele. Se vogliono spezzare il pane e il sale con noi devono venire lì nella Terra dei Padri. Gli ebrei di Tripoli, conclude Meghnagi, hanno vissuto dei pogrom durissimi, la dignità viene prima di tutto”.