cavallette…

In America lo chiamano il “grasshoper complex”, il complesso della cavalletta. Se una persona ritiene di essere davanti agli altri piccolo come una cavalletta, gli altri finiranno per convincersi che è vero. E’ quello che emerge dal racconto della parashà di questa settimana, alla fine del capitolo 13 del libro dei Numeri, dove 10 dei 12 esploratori tornati dalla terra promessa riferiscono che sarà impossibile averla, perché gli abitanti sono molto più grandi e potenti: “noi ci consideravamo cavallette e così eravamo ai loro occhi”; gli esploratori sapevano bene quali erano le loro sensazioni personali, ma come facevano a sapere cosa gli altri pensavano di loro? Proprio alla fine della parashà precedente abbiamo letto, in lode di Mosè, che la sua virtù era quella di essere l’uomo più umile di tutti. L’umiltà significa riconoscere i propri limiti e non montarsi la testa; ma questo non significa che bisogna arrendersi davanti alle difficoltà e pensare che gli altri, rispetto a noi, siano dei giganti.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma