Lettori di lingue straniere: “La responsabilità non è degli atenei”

In seguito a un articolo di Claudio Magris apparso sul Corriere della sera da cui sia apprendeva che stanno per essere aboliti i lettori di scambio di lingua straniera nelle università italiane, l’Ufficio culturale dell’ambasciata israeliana ha diffuso una nota in cui auspica che ciò non avvenga, affinché anche i lettori di ebraico non scompaiano dalla scena e non smettano di svolgere il loro ruolo di divulgatori di cultura e comunicazione.
La nota è naturalmente assai condivisibile da chiunque operi in ambito culturale e universitario, e tuttavia si conclude con la frase: “Ci auguriamo che le università italiane vogliano rivedere questa loro decisione e che i lettori di scambio di lingua ebraica possano continuare a svolgere il loro ruolo…”. Sembra utile precisare, allora, per dare a Cesare quello che è di Cesare, che la decisione dell’abolizione di quell’istituto che sono i lettori di scambio non spetta alle singole università, ma al governo, attraverso le leggi che approva in Parlamento o per decreto. L’invito a non abolire i lettori di scambio va dunque rivolto, con le appropriate considerazioni al giusto indirizzo.

Dario Calimani, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane