Al Senato della Repubblica una mozione per Gilad Shalit

Nella seduta del 14 luglio il Senato della Repubblica italiana ha approvato all’unanimità la mozione 150 per la liberazione del militare israeliano Gilad Shalit presentata dal presidente della Commissione per i diritti umani, senatore Pietro Marcenaro . L’approvazione della mozione 150 rappresenta la fase conclusiva di un impegno preso dalla Commissione per i diritti umani del Senato all’inizio del mese.
Il primo di luglio, infatti, il padre di Gilad Shalit è stato ricevuto dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per il conferimento della cittadinanza onoraria a suo figlio, Gilad, prigioniero di Hamas da tre lunghi anni e di cui non si hanno notizie certe. Nella stessa giornata, Noam Shalit si è recato in visita presso il Presidente del Senato, Renato Schifani, insieme al presidente della Commissione per i diritti umani, senatore Pietro Marcenaro. Subito dopo è stato ascoltato in audizione dalla Commissione per i diritti umani. Nelle due sedi è stato preso l’impegno di coinvolgere l’Assemblea del Senato in una dichiarazione solenne a favore della soluzione di questa drammatica vicenda.
La mozione, presentata in aula dalla Commissione per i diritti umani nella seduta 262 del 2 luglio sostiene che “il rapimento del caporale Shalit rappresenta un atto efferato, ingiustificabile sotto ogni punto di vista. […] tale atto è particolarmente odioso e inaccettabile e contrasta con qualsiasi convenzione internazionale in materia di diritti umani e trattamento di prigionieri […]” e quindi “[…] impegna il Governo a promuovere, in linea di continuità con la politica estera italiana, ogni possibile azione perché Gilad venga liberato e perché il processo di pace possa riprendere dall’assunto “due popoli, due Stati” e dal riconoscimento reciproco delle sofferenze patite da ambo le parti in tanti anni di conflitto e dagli elevatissimi costi umani”.