Besa, un codice d’onore

La mostra “Besa, un codice d’onore” ricostruisce la vicenda poco conosciuta degli albanesi musulmani che salvarono gli ebrei nel periodo della Shoah attraverso una serie di scatti opera di Norman Gershman. Per cinque anni il fotografo, i cui lavori si trovano in molte collezioni pubbliche, ha incontrato i testimoni di quel periodo raccogliendo, accanto alle immagini, delle brevi interviste che oggi compongono l’esposizione. Per il suo profondo significato storico e per il suo valore etico la mostra “Besa” è parte integrante della Giornata europea della cultura ebraica che domenica 6 settembre proporrà a Trieste una fitta scaletta d’appuntamenti dedicati all’accoglienza e al dialogo tra i popoli. La manifestazione, organizzata dalla Comunità ebraica triestina con l’associazione Wedocare, rilancerà un messaggio di rispetto, convivenza e comprensione dell’altro che trova una piena espressione proprio nel ruolo giocato dal popolo albanese negli anni drammatici della seconda guerra mondiale.
“Besa, un codice d’onore. Albanesi musulmani che salvarono gli ebrei dalla Shoah” è aperta al Museo ebraico Carlo e Vera Wagner in via del Monte 7, fino al 15 ottobre, lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica dalle 10 alle 13 e martedì dalle 16 alle 19.

Nell’immagine Bahrije Borici, i suoi genitori salvarono alcuni ebrei negli anni dell’occupazione nazista dell’Albania