teshuvà…

“Chi umilia pubblicamente una persona è come se la uccidesse e pertanto non ha parte nel mondo futuro” (Talmud). Strano. Chi uccide materialmente non è escluso che possa entrare nel mondo futuro mentre chi umilia ne è estromesso solo perché assomiglia a un assassino. La differenza consiste nel fatto che chi uccide ha maggiori possibilità di avere ripensamenti e rimorsi di colui che mortifica in quanto nel secondo caso spesso non si comprende la gravità dell’atto compiuto. E’ la capacità di teshuvà che determina accettazione o il rifiuto di un ebreo davanti a Dio. (rav Wolbe). Chatimà Tovà

Roberto Colombo, rabbino