benedizioni…

Nella parashà di Chayè Sarà è scritto che Dio benedì Avraham “in tutto” – bakòl. Rashì dice che la parola bakòl ha lo stesso valore numerico della parola ben – figlio. E’ uno strano commento questo, il significato del verso sembra essere assolutamente evidente. Avrahàm ha ricevuto da Dio benedizioni materiali e spirituali di vario tipo e quindi è stato benedetto “in tutto”. Che senso ha andare a cercare nel valore numerico della parola il riferimento al figlio? Forse quello che vuole comunicare Rashì è il fatto che tutte quelle benedizioni materiali e spirituali avrebbero perso significato se non fossero state trasmesse alle generazioni successive. Insomma secondo Rashì il problema che si pone in questo verso è quello della continuità ebraica.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano