Qui Roma – Full immersion culinaria

Il cibo come veicolo di conoscenza e di integrazione. E’ questo il principio ispiratore del nuovo progetto di Angelica Calò Livne, che attraverso un accordo fra la Fondazione Beresheet LaShalom, da lei rappresentata, e il Comune di Roma, conduce in questi giorni 20 allievi della Scuola Gastronomica di Marino, di età compresa fra i 16 ed i 17 anni, in Alta Galilea per una full immersion culinaria.
“Il settore gastronomico è un esempio chiaro e tangibile dello sforzo d’integrazione che stanno profondendo le etnie abitanti queste terre; i villaggi sono infatti costellati di punti vendita che espongono cibi e bevande propri delle diverse tradizioni alimentari presenti – spiega Angelica – Questo aspetto della Galilea lo rende unico al mondo non soltanto per aumentare le competenze gastronomiche di aspiranti operatori del settore, che potranno imparare i segreti della cucina medio-orientale in un momento storico in cui essa sta vivendo un forte incremento in Italia, ma anche per dar modo alle persone di immergersi in un contesto che nel mondo è esempio di convivenza e integrazione tra diversità”.
I ragazzi sperimenteranno e scopriranno i segreti della cucina multietnica, una giornata sarà dedicata alla natura con un survival day sul monte Meron per cucinare con ciò che offre la natura, quindi alla scorta dei cibi dei cirkassi, ma ci si misurerà anche con la cucina drusa, e si farà attività culinaria con lo chef del kibbutz di Sasa Cesare Funaro. Il viaggio sarà anche occasione di incontro con l’amica palestinese cattolica di Angelica, Samar Sahhar.