Memoria – Torino, due mostre sugli orrori della Shoah

“A noi fu dato in sorte questo tempo” scriveva Silvio Ortona. In un tempo in cui la vita, la quotidianità, la giovinezza si scontravano con il dramma e la brutalità della guerra. Quattordici ragazzi come tanti, ebrei e non, protagonisti involontari della storia. I racconti, i desideri, le sofferenze di questo gruppo di amici sono raccolte presso l’Archivio di Stato di Torino nella mostra “A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947”, promossa dal Museo Diffuso della Resistenza, con il patrocinio della Comunità Ebraica e realizzata da N!03 studio ennezerotre. “La mostra – spiega la curatrice Alessandra Chiappano – è incentrata sulla storia di giovani assolutamente ‘normali’ che, come afferma Ortona, hanno avuto in sorte un tempo ‘straordinario’ e hanno dovuto confrontarsi con scelte drammatiche”.
Lettere, fotografie, filmati permettono al visitatore di ripercorre attraverso gli occhi di Primo Levi, di Emanuele Artom, di Luciana Nissim e di tutti gli altri, le vicende della Seconda guerra mondiale. Lo sguardo personale sulla storia avvicina il pubblico ad un tempo, troppe volte considerato lontano ma che ancora può e deve insegnarci molto. “Queste testimonianze – spiega il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso – sono la nostra memoria. Ci ricordano che tutto potrebbe accadere di nuovo. Noi dobbiamo evitarlo”.
La mostra è dedicata in particolare ai giovani, perché loro sono i protagonisti. I sorrisi, le amarezze, gli amori dei quattordici amici sono un passato che si fa presente. In loro i ragazzi di oggi rivedranno molto di sé stessi. L’unica grande differenza è il contesto storico. A loro fu dato in sorte quel tempo.
Di quel gruppo era presente all’inaugurazione Bianca Guidetti Serra, “ebrea ad onorem” ha sostenuto il presidente della Comunità Ebraica torinese Tullio Levi. “Un esempio – ha continuato Levi – assieme ai suoi compagni per il suo impegno civile, per la grande forza d’animo anche nei momenti terribili della guerra”.
Come ricorda la direttrice del Museo Diffuso, Ersilia Perona “questi giovani hanno affrontato assieme la durezza della vita, insieme si sono educati ai valori della democrazia, della solidarietà, della fratellanza. E continuano ancora oggi a trasmetterceli, a insegnarceli”.
Grande valore educativo ha un’altra mostra, patrocinata dalla Comunità di Torino, ovvero “Anne Frank, una storia attuale” allestita presso i locali del Museo Diffuso. Trentatre pannelli per ricordare la storia della persecuzione nazista attraverso il racconto e la vita della giovane Frank. “Anne – spiega il direttore del Museo Casa di Anne Frank di Amsterdam, Hans Westra – ci induce a riflettere sul mondo in cui viviamo: un mondo in cui a tutt’oggi serpeggiano tracce di fascismo e nazismo. Un mondo in cui continua ad aleggiare lo spettro dell’antisemitismo”. Per questo la sua storia è attuale, le parole della Frank continuano ad essere un monito per il futuro, la tragica memoria di cosa è stato. Ma perché non accada di nuovo, perché quel famigerato “mai più” sia reale è necessario insegnare a ricordare in particolare alle nuove generazioni.
“Il nostro futuro è nelle mani dei giovani – ha ricordato il console generale dei Paesi Bassi, Stehouwer-van Iersel – spero che questa mostra e il diario di Anne Frank li aiuti ad andare oltre le apparenze, ad indagare sulle cause che generano i pregiudizi”.
I giovani di ieri insegnano, i giovani d’oggi imparano. Questo è l’auspicio.

Daniel Reichel