…scuola

Iscrivere un bambino alla scuola paritaria può diventare un percorso a ostacoli per un padre o una madre se quel figlio ha una disabilità. E’ una notizia che solo alcuni quotidiani hanno raccontato giovedì scorso. Si potrebbe accoppiare con quella di Goito, dove il Consiglio comunale ha votato a maggioranza che solo chi è di provata fede cristiana può iscriversi alla scuola materna. In entrambi i casi in forma più velata nel primo e più diretta nel secondo il tema è la libertà di respingimento. Certo nel primo caso la tecnica è quella del consiglio per l’acquisto (“perché non iscrive suo figlio in una scuola statale? Lì sono organizzati meglio. Noi i ragazzi disabili non li prendiamo, non sapremmo come gestirli, non abbiamo insegnanti di sostegno”) a differenza del secondo caso dove vige la regola “qui decido io chi voglio”. Ma la sostanza alla fine è la stessa: scelgo io e l’obiettivo è una scuola che offra garanzie, non un guazzabuglio multiculturale, persino solidale. La massima è che ognuno stia tra i suoi simili, che è meglio (disabili, neri, non cristiani,..). A pensarci bene potrebbe essere il seguito del nuovo libro di Gian Antonio Stella, “Negri, froci, Giudei & Co” (Rizzoli). Forse non sarebbe male suggerirglielo. La realtà alle volte manda le sue lettere di conferma più velocemente di quanto non si creda.

David Bidussa, storico sociale delle idee