Qui Milano – Noi e gli altri, quali interventi

I terremoti nell’isola di Haiti e in Cile. Il sofferto iter per completare la riforma sanitaria negli Stati Uniti. Il modello di welfare state in Italia.
La sanità nelle sue diverse declinazioni è un tema fondamentale del XXI secolo, a livello nazionale e internazionale.
In questa prospettiva, oggi 9 marzo 2010, la Comunità ebraica di Milano, l’Associazione Medica Ebraica – Italia, e l’Associazione Monte Sinai hanno organizzato la conferenza internazionale “Il mondo dopo Haiti, Cile, Europa Occidentale: dalle Maxi-Emergenze all’Emergenza Sociale. Lo sviluppo del modello israeliano e le prospettive di collaborazione internazionale tra Lombardia, Israele e Stati Uniti”.
Spiega Yoram Ortona, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e portavoce della Comunità milanese (nell’immagine in alto): “I temi di cui discuteremo stasera vogliono offrire degli spunti di riflessione per questioni che rappresentano una sfida pressante del nostro tempo. Da una parte bisogna studiare le strategie da mettere in campo per affrontare le conseguenze delle catastrofi naturali, dall’altra ci sono i problemi sociali legati alla fruizione dei servizi sanitari. In quest’ottica, la regione Lombardia rappresenta un fiore all’occhiello della nostra sanità, e ha già all’attivo una consolidata collaborazione con lo Stato d’Israele”.
Sono molti a essere interessati a comprendere il funzionamento del modello israeliano per esportarlo. Il Ministro della Sanità dello Stato ebraico Yaakov Litzman ricambia in questi giorni la visita del collega italiano Ferruccio Fazio, in Israele col presidente del Consiglio Berlusconi all’inizio di febbraio, e parteciperà alla serata, insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni del nostro paese e della Regione Lombardia, tra cui Ignazio La Russa, ministro della Difesa, Stefania Craxi, sottosegretario agli Affari esteri, Roberto Formigoni, presidente della Lombardia. Per gli USA, oltre a diversi esponenti del mondo scientifico, sarà presente Valerie Jarrett, assistente del presidente degli Stati Uniti per gli Affari intergovernativi e per le Politiche sociali e presidente della Commissione per la Riforma sanitaria. Nell’ambito del progetto di riforma sanitaria infatti, l’esperienza israeliana può fornire un importante contributo, e interessa a maggior ragione vedere come questa viene replicata in realtà diverse da quella originaria. La Regione Lombardia, per esempio, si sta muovendo per introdurre un sistema di assistenza medica domiciliare con mezzi telematici, che in Israele è già un servizio consolidato, per ridurre i tempi e i costi di degenza dei malati.

Favorire l’interscambio tra Italia e Israele in ambito medico è uno degli scopi principali dell’Associazione medica ebraica. “Lo Stato d’Israele rappresenta un modello di eccellenza di strutture sanitarie nel mondo – illustra il presidente Giorgio Mortara (nell’immagine a fianco) – La capacità degli operatori israeliani di affrontare le situazioni di emergenza e urgenza è stata portata agli occhi di tutti in occasione dei soccorsi alla popolazione haitiana dopo il terremoto di gennaio. Ma anche a livello di esigenze sociali, il servizio israeliano è all’avanguardia. Negli ultimi 15 anni ha assorbito senza drammi l’ingresso nel sistema di un milione di nuovi cittadini immigrati dall’Ex Unione sovietica”.
La collaborazione in ambito sanitario tra i vari stati negli ultimi anni si sta allargando sempre di più, e aumentano le proposte per configurare un sistema socio-sanitario universale e solidale. “Il fatto che l’interscambio non coinvolga più soltanto singole esperienze di eccellenza, ma abbia una base sempre più vasta – conclude il dottor Mortara – è una premessa fondamentale per rispondere alle emergenze sanitarie in modo globale, che rappresenta anche, da un punto di vista politico, una chiave per creare una maggiore vicinanza tra i popoli”.

Rossella Tercatin