Comix – Market Day di James Sturm

James Sturm si è messo in viaggio in questi giorni per presentare il suo nuovo graphic novel, Market Day, edito dalla Drawn & Quaterly. La prima tappa è stata quella del 2 aprile nel Vermont, poi sarà a New York, Seattle, Portland, Toronto e San Diego al Comic-Com come ospite d’onore.
Come il suo primo lavoro Sturm indaga sulla storia americana e soprattutto sulla storia ebraica negli USA e nel periodo convulso e drammatico che va dalla prima rivoluzione industriale alla fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta ormai della cifra artistica dei fumettisti ebraico-statunitensi. Dai decani Eisner e Kubert ai recenti autori come Kahn.
Market Day, per ora disponibile solo in edizione americana, ripercorre la vita ebraica nella industrializzazione dell’Ottocento attraverso la vita di un uomo, Mendelman, che produce coperte di grande fattura artigianale. I cambiamenti dei mezzi di produzione, l’avvento della catena di montaggio, lo mette in ginocchio e riduce drasticamente il suo tenore di vita.
Come racconta Sturm nell’intervista rilasciata a Tablet Magazine, il suo obiettivo era esprimere o meglio cogliere le emozioni, i sentimenti del dramma di Mendelman e quindi di tutti coloro che affrontarono quelle difficoltà. D’altra parte proprio da foto e immagini d’epoca Sturm ha tratto ispirazione per iniziare una ricerca storica che lo ha portato a disegnare (leggiamo anche “scrivere”) Market Day.
In qualche modo opere come Market Day sono il frutto di quel Maus che decenni fa aprì la strada a un fumetto ebraico che racconta il suo popolo nella “semplicità drammatica” della vita quotidiana: dall’antisemitismo, alla Shoah, dalle speranze ai sogni, fino alla povertà o alla ricchezza. Cielo e terra di ogni uomo. Un percorso di identità che per assurdo si sta formando attraverso le immagini e non con la parola scritta.

Andrea Grilli