Qui Roma – Razzismo in rete

Grande successo di pubblico per la serata sull’antisemitismo on line organizzata dal benè Berith giovani insieme alla Consulta della Comunità ebraica di Roma a palazzo Valentini, sede dalla Provincia di Roma. L’evento, ha attratto soprattutto giovani under 30, accolti dai saluti del Presidente della Consulta Elvira di Cave e dal neo eletto presidente del Bené Berith giovani Angelo Moscati, il quale sottolineando l’importanza del tema, ha assunto, a nome dell’associazione, la responsabilità di iniziare un percorso di approfondimento riguardanti queste tematiche così attuali ma spesso tralasciate.
Primo a prendere la parola è stato il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, che ha introdotto il tema della serata, da un lato evidenziando le lacune normative che impediscono una repressione efficace dei siti internet con contenuti antisemiti, soprattutto di quelli con sede sociale all’estero, dall’altro, ha invitato a non fornire all’interno dei social network dati dal carattere privato che possono esser utilizzati per scopi fraudolenti. “L’Italia” ha detto Pacifici “è molto avanti sul tema della Memoria ma deve assumere maggiore coscienza dal punto di vista della lotta all’antisemitismo nelle nuove forme che questo può assumere”
L’occasione della serata è stata la visita in Italia di Andrè Oboler, dell’associazione sionista australiana, che terrà domani una audizione alla Commissione Esteri della Camera, nell’ambito di un ciclo di audizioni focalizzate sull’antisemitismo, promosso dall’onorevole e vicepresidente della commissione, Fiamma Nirenstein, che è intervenuta sottolineando la difficoltà che il legislatore incontra di fronte a un fenomeno poliforme come la Rete che può esser riempito di infiniti contenuti ed è estremamente difficile da controllare per la sua “extraterritorialità”. Andrè Oboler ha invece mostrato esempi di antisemitismo on line, diffuso su portali e social network, affermando che la Rete deve costruire valori propri per combattere l’antisemitismo, che non andrebbe tollerato nelle sue esternazioni pubbliche anche se digitali così come non viene tollerato nella realtà quotidiana.
La tematiche tecniche son state affrontate da Alex Zarfati, esperto di social network, che ha invece puntato il dito contro la superficialità degli utenti dei social network che li porta spesso a sottovalutare i rischi cui si può andare incontro fornendo pubblicamente informazioni private. Zarfati ha fornito una lista di importanti consigli per gli utenti facebook, primo fra tutti personalizzare le impostazioni della privacy.
Stefano Gatti infine, responsabile del Cdec ha mostrato una serie di siti internet dai contenuti antisemiti, che sovrappongono spesso antisionismo a stereotipi antiebraici.
In chiusura, chiamato in causa da Elvira di Cave dopo gli interventi dal pubblico, ha preso la parola Marcello Pezzetti,storico della Shoah, auspicando che il nuovo Museo della Shoah si occupi non soltanto di Memoria ma anche di denunciare e combattere ogni forma di antisemitismo.

Daniele Ascarelli