Qui Pisa – Una Summer School per la Memoria

Si apre nel pomeriggio odierno a Pisa la prima Summer School della Regione Toscana riservata agli insegnanti che accompagneranno oltre 500 studenti delle scuole secondarie superiori sul Treno della Memoria in partenza da Firenze il prossimo 24 gennaio. Organizzato in collaborazione con Scuola Normale Superiore di Pisa, Forum per i problemi della pace e della guerra e Ufficio Scolastico Regionale, questo importante appuntamento didattico, che si concluderà venerdì 3 settembre, ha come finalità la trasmissione ai circa 100 insegnanti coinvolti delle metodologie educative e delle conoscenze storiche necessarie per preparare gli studenti al viaggio nel cuore del Male. Previsti gli interventi di numerosi esperti in materia. Tra i protagonisti delle prossime giornate di studio e approfondimento, Enzo Collotti (Il nazismo, l’universo concentrazionario e la realizzazione della soluzione finale), Gadi Luzzatto Voghera (Storia della Resistenza alla Shoah in Europa), Alberto Cavaglion (La Shoah nel cinema e nella letteratura), Marcello Pezzetti (Storia e Geografia di Auschwitz) e Dimitri d’Andrea (Shoah e modernità), coautore del libro di recente pubblicazione Sterminio e Stermini. “La Summer School – racconta Ugo Caffaz, ex direttore del dipartimento istruzione e cultura che continua a prestare la sua opera come consulente per il Giorno della Memoria – è un progetto pensato per consolidare il nostro modello, al momento vincente, che ogni anno prevede l’alternanza tra viaggio ad Auschwitz e meeting al Palamandela (12000 gli studenti presenti sugli spalti dell’impianto fiorentino,nel 2010, ndr). È fondamentale focalizzarci sulla costante preparazione di chi insegna, in modo da garantire ai ragazzi la possibilità di vivere un’esperienza dal grande valore formativo e umano”. Inaugurazione alle ore 14.15 nell’Aula Dini della Scuola Normale Superiore con i saluti di sindaco e organizzatori. Ci sarà anche Cristina Scaletti, assessore alla cultura della Regione Toscana, che sottolinea la sfida di lavorare a una pedagogia della Shoah che faccia emergere i meccanismi attraverso i quali nasce e si concretizza l’idea di sterminio: “Il compito è tanto più importante – spiega la Scaletti – se si pensa ai problemi che oggi la nostra società sta vivendo, in questa fase di difficile e confuso passaggio a una società multietnica, multireligiosa e in cui troppo spesso si manifestano le tante ramificazioni del pregiudizio, del razzismo e dell’antisemitismo”.

a.s.