volontà…

“Il Signore lo fece uscire fuori e gli disse: guarda il cielo e conta le stelle se puoi contarle. Gli disse: così sarà la tua discendenza” (Bereshit 15:5). Il MaHaRa”M di Lublino (Meir Lublin o Meir ben Ghedalya, 1558-1616) afferma che questa frase rappresenti un invito divino a non fermarsi davanti all’impossibilità di un azione (contare le stelle) ma provare comunque a compierla. Avraham, a priori, tenta di adempiere ciò che gli chiede il Signore, di eseguire la Sua volontà, anche se sa che ciò che gli viene chiesto è impossibile. La promessa che Dio fa al nostro patriarca è che la sua discendenza avrà la sua stessa facoltà: non misurare la volontà in base alla possibilità ma la possibilità in base alla volontà. Un vera volontà porta la persona a scoprire nuove forze che lo possono portare a fare quello che all’inizio gli pare impossibile. Pertanto, per noi ebrei discendenti di Avraham, nessuna Mitzwà è impossibile se c’è una vera volontà che ci muove per adempierla…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova