…mito

Giovedì scorso è uscito un volume, a cura di Marco Belpoliti e Enrico Manera, (si tratta del n. 31 della rivista “Riga”, edita da Marcos y Marcos) dedicato a Furio Jesi (1941-1980), uno degli studiosi italiani più innovativi del secondo dopoguerra. Un intellettuale che ha intuito con intelligenza e acutezza straordinaria la necessità che si lavorasse sul mito, più che come racconto, soprattutto come macchina narrativa che genera desiderio, entusiasmo, eccitazione e, soprattutto, determinazione “a fare”. Una condizione, emozionale e mentale, che nel passato ha indotto milioni di individui a “fare” misfatti enormi (compreso dare e darsi la morte) con serenità, talora con gaiezza, sulla base della identificazione con il mito e con un “capo” che si riteneva che quel mito incarnasse. Ho scritto passato?

David Bidussa, storico sociale delle idee