Hanukkah…

La storia di Hanukkah la dovrebbero conoscere tutti, come una cosa semplice e scontata, eppure l’esame delle fonti rivela delle forti contraddizioni. Il miracolo dell’olio viene fuori quasi dal nulla in un brano del Talmud Babilonese, mentre i miracoli di cui si parla nella formula ‘al hanisim della Tefillà, l’aggiunta che recitiamo in questi giorni, non comprendono quello dell’olio. Come se ci fossero due diverse feste, due motivi di istituzione in conflitto piuttosto che in associazione. Da una parte c’è la storia di una guerra di indipendenza, dall’altra il tema della restaurazione del Tempio e della riaccensione miracolosa della lampada. Sembra, almeno così è per qualcuno, un conflitto tra l’anima militare di Israele e quella religiosa. Quella che dovrebbe essere la festa della resistenza ebraica per l’affermazione della propria tradizione, cultura e principi, davanti a una cultura estranea differente, seducente e aggressiva, rischia di diventare una lotta interna tra diversi modi di identificarsi con l’ebraismo. E’ il paradosso dell’esperienza ebraica, che vive e sopravvive malgrado, o forse invece grazie alla continua discussione interna.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma