umiltà…

“L’Eterno parlò a Moshè dicendo: ‘Parla ad Aharon e di a lui: quando accendi i lumi…’” (Bemidbar 8:1-2). Il Midrash Rabbà (Bemidbar Rabbà 15,6) racconta che Aharon, dopo aver visto tutte le tribù di Israele portare l’offerta per l’inaugurazione del Tabernacolo (come letto in questi otto giorni di Hanukkah), è molto triste perché riconosce che, a causa sua (per aver fatto il vitello d’oro), la tribù di Levi è stata esclusa da questo onore. Allora il Signore disse a Moshè: “Dì ad Aharon di non aver timore perché sarà destinato a una cosa più importante di questa. I sacrifici saranno possibili solo se il Santuario è edificato, mentre i lumi arderanno per sempre”. Infatti i Chashmonaim, discendenti di Aharon, lottarono e vinsero contro i greci, salvarono la nostra identità ebraica e resero eterni i lumi della Menorà per mezzo della mitzwà dell’accensione Hanukkiah.
Alla luce degli ultimissimi sviluppi del Congresso Ucei vorrei sottolineare che è necessario essere consapevoli per garantire l’eternità di questi “lumi”, e oltre ad avere una profonda umiltà, bisogna che si abbia la capacità di saper costantemente portare “olio puro” alla Menorà (simbolo della nostra identità) che abbiamo ereditato…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova