dittatura…

Quando un verso della Bibbia è di difficile interpretazione (e ce ne sono moltissimi) i Maestri del midrash ne approfittano per riferirvi i propri pensieri e le riflessioni sul mondo e la vita. E’ quanto succede ad esempio per un verso dei Proverbi (14:34) nel quale si dice che “la giustizia (tzedaqà) innalza un popolo, ma l’amore (chesed) dei popoli è una colpa (chatat)”. Questa traduzione non è detto che corrisponda al senso originale, ma è il punto di partenza per un’articolata discussione (in TB Baba Bathra 10b) nella quale diversi Maestri vogliono dimostrare che quando non c’è giustizia gli atti di apparente amore e solidarietà internazionale sono ipocrisie e falsità. Questo i Maestri lo dicevano nella generazione successiva alla distruzione del Tempio, quando l’immagine del potere romano appariva in tutta la sua durezza. Certe riflessioni ridiventano ogni tanto attuali, come ora in cui si gioca la partita di un dittatore spietato, nemico giurato d’Israele, oppressore dei suoi sudditi e massacratore dei dissidenti, terrorista di stato, nepotista e quant’altro. Tutto questo, compresa la prima parte di una sanguinaria repressione, non gli ha pregiudicato il rispetto e l’ammirazione internazionale, specialmente da queste parti. Solo quando è sembrato (ma forse il calcolo è sbagliato) che i suoi giorni fossero finiti, l’indignazione “morale” del mondo della politica è venuta a galla. Veramente, “l’amore dei popoli è una colpa”.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma