amore…

“Questa è la Torà (norma) riguardo al colpito dalla tzar’at, nel giorno della sua purificazione… E il Kohem uscirà dall’accampamento e vedrà se il malato di tzar’at sia guarito dalla tzar’at.” (Vaiqrà 14:2-3). Moshè David Valle (Padova 1696-1777) spiega che questo verso indica quanto siano cari i figli d’Israele al Signore. Per mezzo del Kohen, il Signore “fa uscire il Suo Chesed (amore divino) dalla parte più intima dell’accampamento d’Israele (il Mishkan-Tabernacolo) per portarlo nella parte più esterna, visitare una scintilla d’Israele – che si è resa impura – e occuparsi della sua purificazione”. Insegnamento quanto mai attuale: tutti noi dovremmo saper dimostrare questo “Chesed”, perlomeno una “ahava” (amore di livello umano) tale da ricercare e aiutare quelle “scintille” che necessitano – e aspettano – di essere riportate dentro i nostri “accampamenti”…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova