Moshè…

Moshè pare ricordare al Signore che è giunto il momento di nominare un suo successore. Ma la preoccupazione del grande profeta, alla fine del suo mandato, non era quella della “dimenticanza” del Signore, ma che non si riuscisse a trovare una persona che potesse avere le sue stesso qualità per essere la guida del popolo ebraico. Per questo molte volte la Torà sottolinea aa figura di Yehoshua davanti ad El’azar. I tempi cambiano e siccome non ci sarà più nessuno come Moshè, in Israele nessuno potrà ricoprire le due cariche istituzionali, quella politica e quella religiosa. Un bel monito che la Torà consegna alle generazioni future e, in effetti, la storia testimonia che quando queste due cariche sono state concentrate in un unica persona, sono capitate grandi tragedie…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova