Le parole di Marx

Capita purtroppo non di rado che vengano propagate, con una certa veemenza, tesi e opinioni di seconda e terza mano. Il caso di Marx, che vedrebbe in tutti gli ebrei, rimasti tali, il vero nemico, è eclatante. Che cosa dice davvero Marx? Prendiamoci le pagine in tedesco del suo famoso scritto La questione ebraica del 1843/44 – pagine che meriterebbero una nuova e attenta lettura.
Il nipote e pronipote di una schiera di rabbini introduce una distinzione importante, che non deve sfuggire: quella tra il «Sabbatjude», cioè l’«ebreo che osserva lo Shabbat» e lo «Alltagsjude» l’«ebreo della quotidianità», quello che, dimenticando lo Shabbat, rischia di scambiare la sinagoga per la borsa e di confondere D-o con il capitale.
Marx non aveva rimosso l’ebraismo. Tutt’altro. La sua attualissima e profetica critica sociale, che si indirizza contro gli idoli dei ricchi, ha accenti analoghi a quelli del rabbino ortodosso Samson Raphael Hirsch che scrive negli stessi anni.

Donatella Di Cesare, filosofa