…esami di riparazione

L’assemblea generale delle Nazioni Unite quest’anno è per Israele un po’ come gli esami di riparazione, gli esami a settembre. La questione, e il grande dubbio, è se il ragazzo si sia preparato durante l’estate. A scuola naturalmente è importante non solamente assimilare nuovi materiali ma anche fare buone domande al maestro, e non sappiamo se il ragazzo abbia in mente la domanda giusta. La domanda fondamentale la prossima settimana in assemblea non sarà se si vota o come si vota, perché la maggioranza precostituita dei 72 terzomondisti più la Cina, dei 22 arabi, di molti latinoamericani e di molti europei, compresi illustri paesi dell’Unione Europea, è garantita. La domanda cruciale è su che cosa si vota, quale sarà il testo preciso della mozione. Su una gamma fra massima irresponsabilità e massima responsabilità, un ragionevole punto d’incontro sarebbe un testo in cui nell’appoggiare la creazione di uno Stato palestinese si condanna ogni forma di violenza, si riconosce espressamente Israele come uno dei due Stati che emergono dalla divisione del territorio storico della Palestina, si raccomanda una trattativa diretta fra le due parti, trattativa nella quale sarà definita la questione delle frontiere reciproche. Riconoscere uno Stato palestinese senza menzionare Israele, imporre le frontiere del 5 giugno 1967, magari con Gerusalemme capitale, significa operare attivamente per la destabilizzazione del Medio Oriente. Temiamo molto che il ragazzo non abbia preparato l’esame. Speriamo che il maestro non sia incosciente e punitivo.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme