…Unesco

Il voto per l’ammissione della Palestina all’Unesco è come un promo (prossimamente su questi schermi) di quello che potrà accadere presto all’assemblea generale dell’ONU. Su 194 Stati membri, 107 hanno votato a favore, 14 contro (fra cui Israele, Stati Uniti, Canada, Australia, Panama, e quattro isolette nel Pacifico: Palau, Samoa, Salomone, Vanuatu), 52 astenuti, e 21 assenti. Non ci sono grosse sorprese ma vale la pena comunque di dissezionare il voto, soprattutto quello dei 27 della UE. Cinque Paesi hanno votato contro (Repubblica Ceca, Germania, Lituania, Olanda, Svezia), undici si sono astenuti (Bulgaria, Danimarca, Estonia, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Ungheria) e undici hanno votato a favore (Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Slovenia, Spagna). Una curiosità: i tre piccoli satelliti dell’EU (Andorra, Monaco, San Marino) si sono astenuti. Anche le ex-repubbliche yugoslave si sono divise fra astenuti (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro) e favorevoli (Serbia oltre alla Slovenia). Fra le ex-repubbliche sovietiche, tre astensioni (Georgia, Moldova, Ucraina) e tutte le altre favorevoli. Astenute in Europa anche l’Albania – teoricamente paese musulmano come la Bosnia – e la Svizzera, oltre a quattro Paesi asiatici (Corea del Sud, Giappone, Singapore, Tailandia), otto Paesi del Centro-Sud America (il più importante il Messico), nove Paesi africani (fra cui l’Uganda), e otto del Pacifico (Nuova Zelanda e altre sette isole). Era scontato il massiccio voto favorevole dei Paesi arabi, terzomondisti e meno sviluppati, ma anche dei colossi economici Brasile, Cina, India, e Russia, e si può notare che l’Argentina ha votato come la Spagna, e la Norvegia come la Francia. Tutto sommato, però, un voto abbastanza trasversale la cui indicazione più saliente è che l’Unione Europea politica evidentemente non esiste. E a proposito, con questi numeri, all’Assemblea generale dove occorrono i due terzi di sì, la mozione Palestina non passa.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme