Shofar chamorim

Ieri a Torino per il banchetto di Purim in Comunità è tornata dopo molti anni l’usanza dello Shofar Chamorim (letteralmente “il canto degli asini” o qualcosa del genere), termine coniato nei campeggi giovanili ebraici fin dal 1946, a quanto si racconta da Luciano Consigli, per indicare un insieme di scenette, battute, canzoncine o altro che prendono in giro bonariamente la vita del campeggio, o nel nostro caso della Comunità. Il nome, chiaramente del tutto ignoto fuori dall’Italia, ha suscitato la curiosità di Renana Birnbaum e le ha offerto lo spunto per alcune interessanti riflessioni.
“Da molte settimane non smetto di chiedere a me stessa da dove sia nata l’idea degli shofar chamorim – ha detto – ma questa settimana mi sono svegliata con una sensazione: alla fine dei giochi siamo tutti asini! Tutti siamo legati al chomer, alla materia, attraverso i nostri affari. Shofar chamorim è il suono naturale che viene fuori da noi. Perché il Mashiach arriverà a cavallo di un asino? Giungerà attraverso la materia, dal dolore, dalla rivalità. Il fatto che un uomo sia pronto a vedersi come se fosse un asino, e sia pronto a ridere di sé e della sua imperfezione, è l’inizio della correzione. Solo colui che sa di essere un asino può progredire. La vita ci impone di portare carichi. Questo “shofar” esprime il desiderio di essere in un luogo migliore dopo che abbiamo scoperto di essere asini. Cosa è il raglio di un asino? Un lamento, un grido. Ma lo shofar non è solo un lamento, è la speranza di un miglioramento. Sale in alto. Dovremmo uscire dal mondo della severità, del materialismo, della pesantezza, dell’abitudine a prendere tutto troppo sul serio, e dovremmo imparare a guardare ed ascoltare lo “shofar”, parola che ha la sua radice nel miglioramento, shippur. Dopo che comprendiamo di essere “severi”, chamurim, ascoltiamo le nostre voci di asini, chamorim.”
Ci voleva uno sguardo in parte esterno per aiutarci a capire il valore di una “tradizione” italiana che merita di essere salvaguardata.

Anna Segre, insegnante