Cittadinanza

Un tema su cui forse l’ebraismo italiano dovrebbe prestare maggiore attenzione è quello della cittadinanza. Il fatto che in Italia si acquisisca tramite lo ius sanguinis è di per sé aberrante. Pensare infatti che l’essere italiani dipenda da un criterio genetico rievoca tristi ricordi. Per onestà intellettuale va detto però che neanche il semplice ius soli sembra essere la soluzione ottimale. Il semplice nascere in un territorio non implica necessariamente il diritto a far parte di una comunità politica. Tanto che, se nel primo caso si è italiani se si ha un trisavolo emigrante, ma non si sa nemmeno dove sia l’Italia nella cartina geografica; nel secondo lo si può diventare nascendo qui, pur non conoscendo lingua, cultura o, peggio ancora, non accettando i valori costituzionali. Per questo una buona soluzione appare quella dello ius soli temperato, con cui i bambini stranieri che nascono in Italia diventano automaticamente italiani alla fine di un ciclo di studi. Una proposta di buon senso che favorirebbe l’integrazione di quei ragazzi nati in Italia, ma a cui fino a diciotto anni è negato il diritto di essere italiani.

Daniel Funaro, studente