libertà…

Oggi purtroppo la libertà religiosa è di fatto negata gli ebrei. E’ possibile parlare di libertà quando si è costretti a studiare o a pregare in un “fortino”, protetti dalla polizia e dal personale di sorveglianza della comunità ebraica? Non sono solo i rappresentanti più in vista della Comunità ebraica che vivono sotto scorta: è una comunità intera che vive sotto scorta, in libertà vigilata. Qualcuno risponderà che in fondo a tutto questo ci si può abituare, anzi ci siamo già abituati. Pur apprezzando la protezione che lo Stato italiano mette a disposizione delle Comunità ebraiche, è lecito chiedersi se sia questa la libertà che uno Stato democratico deve garantire ai propri cittadini, se sia questa la libertà cui aspiravano i nostri padri dopo la Shoah. Lo Stato fa la sua parte, ma chi è assente, è la maggioranza silenziosa, sono i media che distorcono la realtà. “Non essere con la maggioranza per fare del male” (Esodo 23,2): in passato è accaduto che la maggioranza abbia accettato leggi che “democraticamente” hanno soppresso la democrazia e sono serviti come base per discriminazioni nei confronti degli ebrei, dei rom ecc. A chi dorme tranquillo nel proprio letto, va ricordato che, una volta compromessa, questa “democrazia” finisce per colpire anche coloro che oggi si sentono al sicuro.

Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli