…poesie

Ogni tanto tocca commentare le parole di qualche autorevole intellettuale contro lo Stato di Israele. Questa volta è il turno di Günter Grass e della sua “poesia”. Io ammetto che l’etica ebraica non sia l’unico percorso possibile ed ammetto che da altre prospettive si possano giudicare le vicende israeliane in maniera diversa. Così come penso che Israele non possa sfuggire a giudizi politici come qualunque altro Stato. Ma mi chiedo, non vede questa gente l’analogia di toni fra queste critiche e il più classico dei sentimenti antisemiti, che descrive il mondo ebraico come chiuso in se stesso e indifferente alle sorti degli altri? E non si rende conto dove questi argomenti hanno portato? Non bastano, caro Presidente Monti, una visita allo Yad Vashem e qualche parola di circostanza per scalfire l’antisemitismo europeo, che sempre più si rivela essere una delle strutture profonde dell’antropologia occidentale; così prima e anche dopo la Shoah.

Davide Assael, ricercatore