Contando l’Omer – Una nuova possibilità

Domenica 6 Maggio, 29° giorno dell’Omer, quattro settimane
e un giorno.

Derekh, strada, è una delle parole dell’ebraico biblico dal genere incerto, qualche volta maschile, qualche volta femminile, qualche volta chissà. Può essere stata questa incertezza a far mettere un puntino sopra la he finale di derekh rechoqà, la “strada lontana”, (maschile? Femminile con la he in fondo?) citata in Bemidbar 9 nel brano che istituisce il Pesach sheni, il secondo Pesach, la più antica tra le varie date che costellano il periodo dell’Omer e che ricorre oggi. Nella Torà il problema l’avevano posto delle persone che non avevano potuto celebrare Pesach perchè erano impuri essendosi occupati di cadaveri. Che fare? La domanda viene rigirata all’Alto che risponde istituendo una seconda data, una specie di “sessione malati” per recuperare non solo gli impuri ma anche chi stava in una “strada lontana”. Il problema sarà di capire non solo il genere della strada ma quanta debba essere la lontananza che giustifica l’assenza. Ma la sostanza del discorso è che chi ha perso l’occasione di aggregarsi al rito fondamentale dell’identità ebraica, perché ha avuto a che fare con la morte (cosa talvolta indispensabile, ma che può portare fuori strada), o era semplicemente fuori strada, ha una nuova possibilità di provare.

rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma – twitter @raviologist