Cose buone e piccolissime cose buone

ll Tizio legge che la comunità ebraica di Roma e quella di Sant’Egido hanno realizzato al Colosseo una fiaccolata per le comunità cristiane perseguitate. Il Tizio lo legge diversi giorni dopo che il fatto c’è stato. E’ contento della buona notizia, scontento di averla letta in ritardo. Il Tizio allora si domanda se le buone notizie non sono talmente notizie da sfondare, o lui era distratto quando il fatto c’è stato. Se io ero distratto e magari dormivo e lo hanno detto in Tv, pensa il Tizio che non è affatto un abile pensatore ma un ruminante dei fatti, perché la notizia non mi ha svegliato con un sonoro bum? Deve essere che le piccole notizie sono umide, la miccia non prende e non esplodono. Uffa, sospira il Tizio. La signora Linda dell’appartamento accanto lo sente mormorare uffa, e bussa sul muro del Tizio. “Perché uffa, signor Caio?”. Lei chiama Tizio signor Caio dato che Caio è il secondo nome del signor Tizio. Allora, pensa Tizio, qualcuno le sente le piccole cose. Esistono lo stesso anche se non diventano notizie.

Il Tizio della Sera