La differenza, presidio di civiltà

Con una chiara nota emessa all’indomani dei gravissimi, recenti fatti di Brindisi, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha ricordato quale sia, nei tempi incerti in cui i valori fondamentali delle democrazie e delle società progredite vengono minacciati, il posto degli ebrei italiani. “Gli ebrei italiani fanno pienamente loro il monito per l’impegno e la coesione nazionale affinché chi diffonde odio non abbia partita vinta su chi si impegna ogni giorno per la vita, l’istruzione e la democrazia”. Ma ha anche affermato che “colpire i giovani, gli adulti del domani, significa colpire le speranze di un’intera società”. E’ da pochi gorni in circolazione un libro straordinario e commovente, un antidoto dedicato all’infanzia, ma utile anche a molti adulti, che ben rappresenta i sentimenti degli ebrei italiani (I bambini non vogliono il pizzo. “La scuola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, Mondadori). Grazie all’insegnante Anna Sarfatti per aver donato a tutti questo messaggio trasparente e straordinario. La differenza è presidio di civiltà. E i giovanissimi sono il nostro più grande patrimonio di speranza, la maggiore tutela dei valori civili.

Pagine Ebraiche, giugno 2012