…incontri

Il caso mi ha fatto incontrare Ariela Fajrajzen, figlia del drammaturgo e regista Alessandro Fersen (Aleksander Fajrajsen, originario di Lodz). Ariela vive da un cinquantennio nel piccolo Kibbutz Bar’am, al confine con il Libano, fondato nel 1949 da ex-soldati del Palmach e sviluppato negli anni dai giovani dell’Hashomer Hatzair, Ariela fra questi. Già proprietario di una fabbrica che è leader mondiale nella produzione di materiali plastici per uso medico (Elcam Medical), il kibbutz ha acquisito di recente la Lucomed di Carpi, un’industria italiana specializzata nello stessa linea di produzione, e sta acquistando una analoga fabbrica americana. Sorprendente duttilità israeliana. Ma Ariela Fajrajzen, oltre che della gestione del suo kibbutz, si occupa anche di mantenere viva la memoria del padre, muovendosi fra Israele e Italia, attiva nella Fondazione Alessandro Fersen e nel Museo Biblioteca dell’Attore, che conserva a Genova l’Archivio Fersen. La storia di Ariela e il lucido entusiasmo delle sue scelte sono chiari nei suoi occhi. Con figure come la sua ti sovviene che certi incontri possono essere folgorazioni di conoscenza. Casi, purtroppo, sempre più rari.

Dario Calimani, anglista