Memoria – La Nazionale ad Auschwitz

“A nome di tutti gli ebrei italiani desidero esprimere la mia ammirazione per la vostra adesione, dirigenti e rosa al completo, per il solenne comportamento che avete tenuto in queste ore e per il coinvolgimento emotivo che ho visto negli occhi di voi tutti. Oggi è stata scritta una nuova pagina di Memoria che potrà aiutarci per la costruzione di un futuro di pace e fratellanza in cui l’odio non avrà più casa”.
In un momento di altissima commozione, subito prima del grande abbraccio fra Testimoni e sportivi, le parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna hanno segnato un incontro indimenticabile. L’abbraccio è stato rafforzato dalla convinzione di aver offerto un tangibile segno di Memoria a milioni di giovani in Italia e nel mondo. Come la Germania qualche giorno fa, come l’Inghilterra e l’Olanda oggi, gli Azzurri del calcio, in prossimità del loro esordio agli Europei di Polonia e Ucraina, hanno testimoniato questa mattina il loro impegno per la consapevolezza visitando i campi di Auschwitz e Birkenau. Ad accompagnare la delegazione, composta da tutti i giocatori – nessuno escluso – e integrata dallo staff tecnico e dai dirigenti con a capo il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete e il direttore generale Antonello Valentini, i sopravvissuti Piero Terracina, Sami Modiano e Hanna Weiss, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con lui il consigliere UCEI e presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello, lo storico Marcello Pezzetti, direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma in collaborazione col quale è stata organizzata è la missione. La visita è stata articolata in due momenti. Il primo ad Auschwitz, dove i calciatori si sono lungamente soffermati all’interno del Museo del lager e hanno poi sostato in silenzio di fronte alla parete dove venivano eseguite le esecuzioni, e poi a Birkenau dove i racconti dei Testimoni hanno preso forma davanti alla squadra raccolta in silenzio e commozione sul binario della morte. “Mai più questi orrori. Quello che è accaduto qui non riguarda un popolo, ma l’intera umanità. Il loro dolore è il nostro dolore” hanno scritto sul libro degli ospiti del Museo il presidente Abete e il capitano Gianluigi Buffon. Attorno volti tirati e grande sofferenza. “La disponibilità della Federcalcio – ha spiegato Vittorio Pavoncello, tra i primi proponenti della visita – è stata fin da subito massima. Questa iniziativa, bellissima e commovente, avrà effetto su un gran numero di persone”. Al momento dei saluti molti gli Azzurri in lacrime. “Non si poteva non venire qui – ha detto Riccardo Montolivo – è il momento di guardarsi dentro e io sono sconvolto”. Affidate a Facebook le emozioni di Leonardo Bonucci: “Sensazioni troppo forti una volta passato questo cancello. Solo vedendo cosa c’è qui dentro si capisce l’importanza che ha la vita e cosa significa essere privati della propria dignità. Un’esperienza toccante”.

Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked