percezione…

Moshè, nella parashà letta ieri, usa un tu femminile per rivolgersi a Dio. Rashì, commentando il passo, attribuisce invece a Moshè questa sorta di femminilizzazione. Il Maharal di Praga, colpito dalla strana inversione operata da Rashì, impara un principio generale: percepiamo Dio e le sue diverse dimensioni in base a come siamo noi.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino