In cornice – Immagini di città

Parigi: 2,5 milioni di abitanti (dieci con l’hinterland), la quinta città più popolata d’Europa (la seconda con l’hinterland). Uscendo da una qualsiasi delle sue 380 fermate di metropolitana, disseminate ovunque, nessuno può pensare di essere in un’altra città, di essere capitato a Londra o a Milano o chissà dove. Parigi ha una sua identità, ha una sua caratteristica distintiva e non solo nel centro storico; le grandi strade sono intervallati da piazze, la gerarchia fra grandi strade da cui si passa a quelle più piccole, per finire alle viuzze è chiara, comprensibile. Così assumono pure un senso gli interventi architettonici di rottura (Tour Eiffel, Centre Pompidou etc.) che assumono un loro valore perché si confrontano con una città che ha un senso. Tutto questo non è avvenuto in un sol colpo: certo molto si deve a Napoleone III e al suo architetto Haussmann, che hanno riorganizzato la città, ma non l’hanno certo edificata tutta. Parigi è la storia di sovrapposizioni di edifici e di strade pensate da molti uomini diversi ma con attenzione, con la volontà comune di ingrandire una città non di creare un ammasso di case. Le nostre città italiane sono lontane mille miglia da Parigi: appena abbandonati i centri storici, si entra in grovigli informi di strade, ci si imbatte in edifici che non dicono nulla se non a chi ci abita, in edifici-cadavere vicino ad altri pieni di vita, in zone alberate vicine ad altre totalmente cementificate. Hanno vinto gli speculatori.

Daniele Liberanome, critico d’arte