Qui Pisa – La cittadinanza ricorda l’infamia di San Rossore

Il 5 settembre del 1938, nella residenza di San Rossore, il re d’Italia Vittorio Emanuele III firmava l’ignominoso decreto con cui si apriva un nuovo periodo discriminatorio nei confronti della popolazione ebraica. Con le leggi razziste gli ebrei furono emarginati dalla vita sociale, espulsi dalle scuole e dalle università, costretti ad abbandonare il proprio lavoro. Una pagina oscura del Novecento italiano che la città di Pisa, in occasione del 74esimo anniversario di questa triste ricorrenza, ha voluto ricordare con una serie di iniziative dedicate ad approfondire gli errori del passato ma anche a sviluppare nuove prospettive di inclusione per l’Italia sempre più globale e multiculturale del ventunesimo secolo. Si è partiti da San Rossore, con una cerimonia commemorativa cui hanno preso parte le più alte cariche pubbliche cittadine, la Comunità ebraica pisana con il suo presidente Guido Cava, rappresentanti dell’Aned, dell’Anpi, dell’Anppia, della Comunità LGBT e della realtà sinti. Nel pomeriggio, a Palazzo Gambacorti, si è poi svolto un incontro aperto alla cittadinanza che ha avuto tra i suoi relatori il rav Luciano Meir Caro, l’antropologo Ugo Caffaz e Michele Battini del Centro Interdipartimentale di studi ebraici dell’Università di Pisa con a seguire lectio magistralis di Guri Schwarz sul tema “L’antifascismo, gli ebrei italiani e la persecuzione razziale”. A concludere la giornata l’esecuzione del Requiem K.626 di Wolfgang Amadeus Mozart alla Stazione Leopolda. Sempre alla Leopolda, questo pomeriggio alle 17.30, tavola rotonda con Silvano Arieti, Rita Bruschi, Giovanni Umberto Corsini, Ludovico Gallieni e Silvia Panichi per discutere Il Parnas di Silvano Arieti, testo in cui si ricostruisce l’eccidio nazifascista avvenuto a Pisa il primo agosto del 1944 e in cui trovarono la morte 12 persone nell’abitazione dell’allora parnas Giuseppe Pardo Roques.
“Con la solennità istituita dal Comune di Pisa – ha affermato nel corso del suo intervento il sindaco di Pisa Marco Filipppeschi – ogni 5 settembre rinnoviamo la memoria di quel giorno infausto del 1938 in cui furono firmati, in San Rossore, i Regi Decreti che promulgavano la legislazione per la difesa della razza. Abbiamo inteso stabilire un momento permanente per costruire una memoria condivisa della nostra storia recente e dare ai giovani un messaggio importante contro il razzismo e contro ogni forma di discriminazione. Il programmo ancora più ampio e articolato proposto quest’anno servirà anche come spunto di riflessione culturale affinché prosperino i valori di libertà, democrazia e tolleranza che stanno alla base della nostra convivenza civile e che sono di grande attualità”.