Voci a confronto

Nulla di nuovo sul fronte…orientale (e occidentale). La rassegna stampa di oggi, come delle settimane appena trascorse, in un’estate sicuramente interlocutoria, di strana transizione, verso un qualcosa a venire che è ancora tutto da capire, non registra notizie e commenti degni di eccessive note di commento. Per gli appassionati di cinema da registrare che Israele si è aggiudicata alla mostra di Venezia la coppa Volpi per la migliore attrice, Hadas Yaron, come migliore attrice in Fill the Void di Rama Bursthein, come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno. Abbondano gli articoli sui libri, tra l’altro essendo ancora in corso il festival della letteratura di Mantova ed avendo aperto i battenti da un giorno quello della cultura ebraica a Roma. Così le recensioni assortite, come gli articoli sugli autori, da quello sul Giornale dedicata a Nathan Englander a quella di Susanna Nirenstein su Eshkol Nevo per la Repubblica, la pagina su Amos Oz firmata da Cecilia Bello Minciacchi per Alias, le riflessioni di Paolo Di Stefano sull’ultimo libro di Lia Levi sul Corriere della Sera. Articoli più “politici”, invece, sono sia quello di Karima Moual sul Sole 24 Ore, dove l’incremento degli sbarchi registrato sulle coste italiano viene letto come un plausibile effetto del declino della «primavera araba» e del ripiegamento autoritario e fondamentalista che buona parte (se non la totalità) degli Stati della sponda meridionale del Mediterraneo stanno conoscendo, sia i resoconti per la Stampa sul populismo europeo. Non sono novità, né l’una né tanto meno l’altra manifestando, nelle loro diversità di profilo, l’intrecciarsi di fenomeni che riguardano l’intera area mediterranea e, di immediato riflesso, quelle continentali, in Africa, in Asia e in Europa. Con queste tendenze, accentuate dalla debolezza cronica dell’Unione Europa, il cui progetto politico è in grave crisi, almeno a dare credito alle analisi raccolte da Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera, dovremo quindi confrontarci a lungo.

Claudio Vercelli