Qui Milano – Non c’è futuro senza scuola

Doveva essere una serata di festa, di speranza per il futuro, e così è stato. Perché nonostante le notizie arrivate da Israele, non solo attraverso i mezzi di informazione, ma anche dai racconti diretti dei tantissimi italiani a Tel Aviv, di costruire il futuro non bisogna mai smettere e il futuro dell’ebraismo italiano passa dalle sue scuole. È questo il messaggio che ha voluto lanciare la Fondazione Scuola della Comunità ebraica di Milano nella cena di gala organizzata per raccogliere i fondi per borse di studio da destinare a tutti coloro che non possono sostenere il costo della retta. Ospite d’onore della serata è stato il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, ma tantissime anche le personalità del mondo della politica e della cultura italiana, i leader ebraici, i semplici iscritti, confluiti per l’occasione nella palestra della scuola trasformata nel più elegante dei palcoscenici, dal direttore del Corriere Della Sera Ferruccio De Bortoli, al vicesindaco Maria Grazia Guida, dall’onorevole Roberto Maroni all’eurodeputato Matteo Salvini, poi il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach e i presidenti delle Comunità di Roma e Trieste Riccardo Pacifici e Alessandro Salonichio.
“Stasera siamo quasi 500 persone, di più non potevamo essere, né era pensabile cambiare location – ha spiegato il presidente della Fondazione Marco Grego – Questo luogo è al centro del nostro progetto e al centro del nostro futuro, perché non c’è Comunità senza scuola”. Un concetto condiviso anche dal presidente della Comunità di Milano Walker Meghnagi, che ha rievocato il suo arrivo in città dalla Libia cinquant’anni fa e la straordinaria accoglienza ricevuta in classe.
A condurre l’evento è stato il presidente onorario della Fondazione e consigliere UCEI Cobi Benatoff che ha ricordato il momento difficile che sta vivendo Israele invitando i presenti a un minuto di silenzio. Poi la scuola e l’educazione al centro delle riflessioni, con gli interventi del vicesindaco Guida, che ricopre anche l’incarico di assessore all’istruzione, del ministro, della preside della scuola Esterina Dana e di Daniela Ovadia, in rappresentanza dei genitori della scuola. “Vi ringrazio per l’attenzione che nella tradizione ebraica viene dedicata all’educazione, che insegna molto a tutto il mondo della scuola” le parole di Profumo, che si è espresso anche sull’importanza di riconoscere all’istruzione e alla ricerca un valore maggiore di quanto non si faccia attualmente in Italia.
“La nostra è una scuola con forte vocazione sperimentale – ha sottolineato la preside Dana – Molto spesso ci siamo ritrovati ad anticipare tendenze che poi sarebbero diventate nazionali, come avvenne con la riforma Brocca. Oggi ci confrontiamo con la sfida delle nuove tecnologie. E già abbiamo compiuto passi importanti, dall’aula multimediale Ort-Silvers ai tablet agli studenti del liceo”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
Ada Treves twitter @atrevesmoked