In tutta Italia la solidarietà a Israele

Camminano per strada con indifferenza. Poi, a un segnale preciso, tirano fuori striscioni e bandiere biancoazzurre. Si stringono tutti insieme, si dispongono a chet (la lettera ebraica che simboleggia la parola chai, vita, con una forma analoga a quella di ferro di cavallo). E intonano l’Hatikvah, l’inno israeliano alla speranza, con la voce piena di emozione per testimoniare la vicinanza allo Stato d’Israele colpito dai razzi.

La scena si è ripetuta ieri a Roma, Torino, Firenze, oggi a Milano, dopo che era appena arrivata la notizia dell’autobus colpito da un attentato nel cuore di Tel Aviv. Quando l’ultima nota si è spenta, le persone sono tornate a passeggiare come se nulla fosse successo.

Sono arrivati tanti giovani in via dei Mercanti a Milano, per il flash mob all’ombra del Duomo, dopo che ieri le bandiere di Israele aveva sventolato anche sotto il Colosseo, l’Arco di Tito, la cupola di Giotto. C’erano anche il presidente e il portavoce della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi e Daniele Nahum, che ha organizzato l’evento.

“Israele deve difendere i propri cittadini da attentati terroristici contro una popolazione inerme. Non ha scelta. Cosa farebbe l’Italia se missili si abbattessero su Milano? E’ ciò che accade laggiù” le parole di Meghnagi, mentre Nahum ha messo in luce il poco equilibrio dei media italiani nel raccontare il conflitto.

La Comunità di Milano si ritroverà nuovamente alla Sinagoga centrale domani sera, alle 19, stringendosi in una preghiera per Eretz Israel.