…armi

Today is the day”, dicono i cartelli nelle mani dei manifestanti americani: oggi è il giorno di imporre leggi più severe che limitino la possibilità di qualunque cittadino americano di comprare un’arma da guerra e, se ne sente il bisogno o il desiderio, di usarla. Ieri queste armi sono state di nuovo usate contro ventisette vittime innocenti, venti delle quali bambini. E intanto i signori delle armi, invece di fare anche solo un minimo di autocritica, sostengono che se le maestre dell’asilo fossero state armate, avrebbero potuto difendere se stesse e i bambini a loro affidati e chiedono di abolire anche le limitazioni esistenti sulle armi nelle scuole. Ve lo immaginate, un conflitto a fuoco in un’aula dell’asilo? La maestra con la pistola al cinturone, e perché no, forse anche i bambini, magari a partire dai sei anni? Stiamo toccando l’assurdo. E se è vero che a sparare sono gli uomini, e non le armi, è anche vero che se non hai in mano un fucile a ripetizione ma solo un temperino i guasti che puoi fare sono infinitamente minori. Sarà infine il giorno, dopo tanti morti e tanto sangue, di vedere una società avanzata e civile come quella americana rinunciare alla libertà di tenere in mano un’arma e di usarla?

Anna Foa, storica