Giorno della Memoria, le iniziative in Laguna

“Venezia si è sempre distinta per lo straordinario impegno nel far conoscere, a partire dalle scuole, l’ideologia e la politica del regime nazifascista, che dalla repressione alla discriminazione, sancita dalle leggi razziste, è sfociata poi nello sterminio di undici milioni di persone, tra ebrei, rom, omosessuali, oppositori politici e internati militari. Quest’anno, in particolare alla cerimonia cittadina che si svolgerà il 27 gennaio al teatro Goldoni, sarà ricordato, con una rappresentazione teatrale, Giuseppe Jona, un uomo veramente amato, che anche la mia famiglia portava ad esempio per il suo coraggio e per il suo valore morale. Jona infatti, nel 1943, si suicidò, rifiutando così l’ordine di consegnare ai fascisti e agli occupanti tedeschi, l’elenco degli ebrei veneziani”. Con questo ricordo il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha chiuso la serie di interventi che hanno caratterizzato la conferenza stampa di presentazione del Giorno della Memoria. Un’occasione per riunire, anche quest’anno, coloro che sono storicamente impegnati in questa iniziativa: associazioni come i Figli della Shoah, l’Anpi, l’Iveser, l’istituto di Cultura Sinta, il Centro Pace e molte altre realtà cittadine che da anni lavorano con una modalità sinergica diventata ormai una pratica consueta. La programmazione non si concentra nella sola giornata del 27 gennaio, ma si snoda in una fitta serie di appuntamenti, più di 50, da metà gennaio fino ai primi di febbraio. Il presidente del Consiglio comunale di Venezia, Roberto Turetta ha voluto mettere in evidenza alcune manifestazioni di particolare rilievo: il 27 gennaio, nel pomeriggio, la consegna della bandiera dei Rom ai rappresentanti locali del Consiglio d’Europa, che andrà ad aggiungersi così a quella dei 47 paesi europei; il 30 gennaio la proiezione del documentario Paragraph 175 sulle persecuzioni verso gli omosessuali.
Presenti alla conferenza stampa gli assessori alle Attività culturali, Tiziana Agostini, alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi e il consigliere della Comunità ebraica di Venezia, Anna Vera Sullam, che ringraziando le autorità cittadine e le associazioni ha sottolineato l’importanza di questa manifestazione alla luce della distanza temporale che ci separa da quanto accaduto: “In particolare per alcuni – ha spiegato il consigliere – siamo distanti anni luce. I nostri figli sono la terza generazione, i nipoti la quarta generazione. Per loro quello che è accaduto non è memoria, ma uno dei tanti racconti che vengono proposti. Perché assuma un valore di realtà serve l’impegno di tutti noi. Dobbiamo trasmettere i concetti di democrazia, libertà e lotta contro i pregiudizi perché se in quella specifica occasione le vittime furono gli ebrei, in futuro potrebbe succedere ad altri”. L’assessore Agostini ha evidenziato invece come quest’anno, in particolare, attraverso dibattiti, film, spettacoli teatrali, letture pubbliche, concerti e mostre, è stato fatto un lavoro di ricognizione storica di grande rilevanza su ciò che è avvenuto poco più di mezzo secolo fa proprio nel cuore dell’Europa e in particolare a Venezia, una città che ha sempre avuto il coraggio di guardare dentro sé stessa e analizzare le proprie contraddizioni: “Dobbiamo tramandare alle nuove generazioni quel filo della storia che ci permette di tessere un cammino di civiltà”.
Dello stesso avviso l’assessore Ferrazzi che ha sottolineato l’importanza di non rifugiarsi in una mera celebrazione dettata da una legge dello Stato: “Dobbiamo sfruttare l’occasione per aiutare i ragazzi a riflettere su ciò che è avvenuto, sul fatto che la democrazia, non è un diritto calato dal cielo, ma è frutto di tragedie, di lotte, di sacrifici umani”. Ogni generazione, ha continuato Ferrazzi, è responsabile di ricostruire e alimentare il sistema delle libertà civili e consegnarle alle successive generazioni.
A integrazione di quanto precedentemente presentato Paolo Navarro, portavoce del coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria, ha voluto ricordare un ulteriore aspetto riportato dalla legge istitutiva del Giorno della Memoria: quello che riguarda l’esperienza degli Internati militari italiani, che verrà approfondito negli incontri del 28 e 29 gennaio organizzati dall’Iveser, Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea.
Ulteriori appuntamenti da segnalare: nella giornata del 22 gennaio il seminario di studi dedicato all’archivio storico della Comunità ebraica di Venezia con gli interventi di Elisabetta Reale, Claudia Salmini, Maria Volpato, Antonia Vilia, Gadi Luzzatto Voghera, Dorit Raines. Lo stesso giorno, all’Ateneo Veneto, la presentazione del libro “Le leggi antiebraiche e razziali italiane e il ceto dei giuristi” di Giuseppe Acerbi (Milano, Giuffrè 2011) coordinata da Paolo Navarro Dina con gli interventi di Paolo Gnignati, Gianluca Amadori, Renato Alberini, Adriano Vanzetti. Il 24 gennaio sempre all’Ateneo Veneto: “Come ricordare? Una riflessione a partire dal libro di David Bidussa, Dopo L’ultimo Testimone” presentato da Renato Jona con gli interventi di Andreina Lavagetto e Simon Levis Sullam. Il 25 gennaio al Museo Ebraico “Un alfabeto da ricordare”, Evento conclusivo del percorso didattico per le classi IV e V della scuola primaria e I e II della secondaria. A coronamento della manifestazione, il 27 gennaio alle 11.30, la cerimonia cittadina al teatro Goldoni con gli interventi del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e del presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Amos Luzzatto, cui seguirà lo spettacolo “Shalom Aleikhem” di Fabrizio Frassa, Atto unico liberamente tratto dalla vita di Giuseppe Jona. Nel pomeriggio, al conservatorio Benedetto Marcello, “Niggun: dentro di me c’è la melodia”, mondi sonori intorno al Diario di Etty Hillesum. Per il programma completo: www.giornomemoriavenezia.it

Michael Calimani

(21 gennaio 2013)