Voci a confronto

Tornano alla ribalta, sulla stampa israeliana, le infelici esternazioni di Silvio Berlusconi sulle responsabilità italiane negli anni del fascismo e della guerra. Estreme e sorprendenti le dichiarazioni rilasciate all’autorevole periodico Jerusalem Report dal giornalista romano Fabio Perugia, che interviene in quanto nuovo portavoce della Comunità ebraica di Roma e insiste, in una stagione politica delicatissima, su una condanna senza appello nei confronti del leader del Pdl Silvio Berlusconi che va ben al di là ogni altra perplessità riguardo all’uomo politico mai espressa prima da qualunque altro esponente ebraico italiano. “Per la maggior parte degli italiani non c’è mai stata una piena comprensione di ciò che avvenne durante la guerra”, afferma fra l’altro. Ma il giornale aggiunge anche che “secondo Perugia gli elementi della estrema destra politica italiana possono essere divisi in due categorie: quelli che fanno riferimento ai valori sociali dell’estrema destra, che, ritiene, destano minori preoccupazioni, e coloro che manifestano una nostalgia per il fascismo o per Mussolini che, a suo avviso, sono invece motivo di preoccupazione. Perugia afferma che Berlusconi rientra in questo secondo gruppo, quello di coloro che hanno nostalgia per Mussolini”. “Vi sono secondo Perugia – aggiunge il Jerusalem Report – alcune somiglianze fra i due uomini. Entrambi sono grandi comunicatori, entrambi hanno sete di grandi progetti e di grandi affermazioni, entrambi possiedono un enorme ego, nessuno dei due è in grado di tollerare un dibattito aperto sui loro progetti o di essere contraddetti”. Forte scetticismo viene fra l’altro attribuito al giornalista riguardo alla possibilità di una maturazione dell’opinione pubblica: “Più il tempo passa, più le chance per qualche sorta di riconoscimento collettivo delle responsabilità di Mussolini vanno affievolendosi”.
E destano sconcerto, riportate da tutta la stampa che conta, le posizioni sul Ventennio della neo capogruppo del Movimento Cinquestelle alla Camera dei Deputati Roberta Lombardi. “Da quello che conosco di CasaPound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende – scrive in un post del 21 gennaio – l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”. Ad intervenire, tra gli altri, il responsabile sicurezza del Partito democratico Emanuele Fiano. “Il primo fascismo – afferma – aveva un altissimo senso delle sprangate e delle bastonate” (Corriere).
Preoccupazione per l’ascesa politica di Grillo (“è profondamente antisemita”) è espressa anche dagli ebrei di Francia in una nota ripresa, con una breve, da Repubblica. La Shoah avrebbe provocato almeno il doppio di morti. Un dato cui sono arrivati, dopo una lunga ricerca congiunta, oltre 400 studiosi americani che fanno riferimento al museo della Shoah di Washington. Lo studio fa discutere la comunità scientifica (Messaggero).

(5 marzo 2013)