Israele – L’accordo per il governo forse nelle prossime ore

Maratona di colloqui nella notte tra sabato e domenica allo scopo di perfezionare gli accordi che, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, porteranno nelle prossime ore (probabilmente nella giornata di lunedì) all’annuncio del nuovo governo dello Stato d’Israele.
La terza amministrazione guidata da Benjamin Netanyahu dovrebbe contare su una maggioranza di 70 parlamentari su 120 (31 di Likud-Beytenu, 19 di Yesh Atid, 12 di Habayit Hayehudi, 6 di Hatnua e 2 di Kadima). Già prima dello Shabbat la stampa israeliana riportava alcune indiscrezioni sulla spartizione delle poltrone di governo tra i vari partiti.
Tra i ministeri che sarebbero stati assegnati finora, secondo il quotidiano Haaretz, ci sarebbe quello degli Esteri, che manterrebbe Netanyahu stesso in attesa di riaffidarlo al leader di Beytenu Avigdor Lieberman, al momento fuori gioco per vicende giudiziarie; al Likud andrebbero anche il dicastero della Difesa (a Moshe Ya’alon), e dei Trasporti (all’attuale ministro Yisrael Katz), mentre a Beytenu l’Immigrazione (Sofa Lanver). A Yesh Atid dovrebbe essere assegnato il ministero dell’economia (allo stesso leader Yair Lapid, che dopo aver a lungo inseguito il posto di ministro degli Esteri, non ha ancora sciolto la riserva se accetterà la posizione, già offertagli più volte). Per Habayit Hayehudì si parla di Commercio (al leader Naftali Bennett) ed Edilizia (Uri Ariel). Il Ministero della Giustizia è stato assegnato alla leader di Hatnua Tzipi Livni, in quello che è stato il primo e fino a questo momento l’unico accordo siglato ufficialmente da Netanyahu. In bilico sono poi il Ministero dell’Educazione, che potrebbe essere assegnato al ministro uscente del Likud Gideon Sa’ar, oppure al numero due di Yesh Atid, il rabbino Shay Piron, e il Ministero dei Servizi religiosi, per cui sarebbero in lizza Eli Ben Dahan di Habayit Hayehudì e Zeev Elikn del Likud.
In totale, si parla di un esecutivo tra i 23 e i 25 ministri, una via di mezzo tra quanto auspicato da Netanyahu (28 posti) e quanto richiesto da Lapid (18).
Nel frattempo, Bibi ha tenuto nella mattina di domenica quella che si è detto fiducioso sarà l’ultima riunione settimanale del vecchio governo, ringraziando i suoi ministri per il lavoro svolto. “Questo verrà ricordato come un governo che ha ottenuto più di quasi ogni altro governo nella storia di Israele” le parole di Netanyahu riportate dal Times of Israel .La seduta è stata disertata dai rappresentanti del partito sefardita haredi Shas, che hanno protestato per l’esclusione dalla nuova maggioranza.
I negoziati di coalizione proseguono serrati per mettere a punto gli ultimi dettagli. La data più probabile della nascita del nuovo governo sarebbe, secondo la stampa israeliana, il prossimo mercoledì, quando il presidente Shimon Peres rientrerà dal suo viaggio di Stato in Europa.

Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked

(10 marzo 2013)