emozioni…

E’ buona educazione, dice Rashi commentando uno dei primi versi della parashà letta ieri, cambiarsi di abito quando si cambia di funzione. Così faceva il Cohen la mattina quando prelevava la cenere dell’olocausto arso. Rav Miller, commentando Rashi, identifica in questo cambiamento di abito il simbolo della capacità di gestire le proprie emozioni e i propri elementi caratteriali (i nostri “abiti mentali”). L’obiettivo da raggiungere – non così semplice in verità – sarebbe dunque controllare le emozioni, adeguandole alle situazioni, e non essere loro preda.

Benedetto Carucci Viterbi, rabbino

(24 marzo 2013)