Pesach…

“Questa è la notte predestinata dall’Eterno per farli uscire dalla terra d’Egitto; questa è la notte in onore dell’Eterno, di protezione per tutti i figli d’Israele” (Esodo 12:42). Il cabalista e medico padovano Moshè David Valle (1696-1777) spiega che il Signore aspira costantemente al tempo in cui opererà il bene e che ciò che di male può verificarsi prima, non è altro che preparazione al fine della venuta del bene. Come un medico che dà al malato un’amara medicina per mezzo della quale sarà eliminata la causa della malattia e ristabilita la salute. Ecco dunque il significato di questo versetto, che esprime attesa e protezione, non solo per la generazione che visse quel momento, ma bekhol dor vador, per tutte le generazioni. Il Signore aspetta con noi questa notte, momento propizio per ridestare il Chesed-amore divino, per restaurare le nostre anime e liberarle dalla schiavitù delle influenze negative della materia e, nell’attesa, ci protegge affinché possiamo raggiungere il nostro tikkun, la nostra restaurazione. Auguro a tutti che le fatiche dell’eliminazione del “chametz” (inteso come simbolo di violenza e arroganza) e la gioia del cibarsi del “lechem ‘oni” (pane dell’afflizione inteso come simbolo dell’acquisizione della qualità dell’umiltà), ci aiuti a restaurare quanto meno quel rapporto dialogico tra fratelli senza il quale, nessuna liberazione definitiva sarà mai possibile. Pesach kasher wesameach!

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

(25 marzo 2013)