Qui New York – Lezioni di Talmud, in salsa molto glamour

“Spegnete le suonerie e accendete i cuori”. È questo l’inusuale invito rivolto da rav Mendel Jacobson al suo pubblico. Formato da giovani uomini e donne, realizzati professionisti della Manhattan dei sogni vestiti all’ultima moda che discutono degli andamenti di Wall Street e commentano i quadri appesi alle pareti servendosi di insalata e stuzzichini vari. L’occasione di ritrovo così glamour è una lezione di Talmud. Quando il rabbino comincia a leggere una pagina in aramaico, traducendola frase per frase in inglese, qualcuno è perplesso, altri totalmente assorbiti. Sono passati più di cinque anni da quando le prime iniziative della Soho Synagogue hanno cominciato a fare notizia. Una giovane coppia appartenente all’ebraismo haredi organizzava eventi a Manhattan senza un contenuto palesemente ebraico. L’idea di rav Dovi Scheiner e sua moglie Esty infatti era quella di attirare giovani ebrei lontani dall’osservanza e dall’interesse per la tradizione. Un tempo appartenenti al movimento chassidico Chabad-Lubavitch, i due si erano sposati l’11 settembre 2001 a Brooklyn, nel cupo spettro di quanto era accaduto al World Trade Center. Il loro desiderio divenne così quello di lavorare per la vita ebraica a Lower Manhattan. Quando il rabbino responsabile dell’area fece sapere che tutte le posizioni erano al completo, Dovi ed Esty decisero di dare vita alla loro personale iniziativa, lasciando l’affiliazione formale ai Lubavitch, ma continuando a seguirne gli insegnamenti. Oggi la coppia lavora per incrementare il contenuto religioso delle proposte, per esempio offrendo una doppia lezione settimanale di Talmud, solitamente ospitata nello scintillante loft di qualche allievo. Soho Synagogue è ormai diventato un vero e proprio brand. Di recente, è stato un organizzato un grande party di lancio per l’apertura di una sinagoga a Los Angeles con una festa in stile hollywoodiano, già diversi gli eventi offerti a Miami, mentre gli Scheiner si preparano a sbarcare a Chicago, San Francisco, Toronto, Tel Aviv, Parigi e Londra. Iniziative che hanno catturato persino l’attenzione del prestigioso New York Times. Quasi tutti gli eventi della Soho Synagogue sono gratuiti, così come la stessa membership (un costo che invece nella maggior parte delle congregazioni americane rappresenta una spesa non indifferente). L’ambiente è amichevole e il dress code assolutamente casual. “Siamo qui per ispirare e aiutare i giovani a riconnettersi – spiega rav Scheiner a proposito di ciò che lui e sua moglie si impegnano a fare – Il nostro più grande sogno è di non avere una manciata di sinagoghe isolate, ma un’esperienza che possa replicarsi in tutta la Diaspora per creare un’unica comunità globale”.

Pagine Ebraiche, aprile 2013

(1 maggio 2013)