Rav Colombo, un ricordo

gadi polacco“Gli ebrei di Livorno, grandi e piccoli, ricchi e poveri, si sentivano legati a lui da vincoli di affetto e riconoscenza. Molti aiutò materialmente; beneficava senza che nessuno, neppure i suoi cari che gli erano vicini ne fosse informato. Sapeva fare quella carità che solleva senza umiliare e avvince a chi la porge l’animo beneficato”. Tributo di Rav Alfredo Shabbetai (z.l.),nel 1948, al proprio venerato Maestro Rav Samuele Colombo (z.l.) del quale il 26 Elul di quest’anno ricorrono i novant’anni dalla scomparsa. Quale altro superiore elogio si può fare a un Maestro e quale più alta aspirazione può avere un leader comunitario? Un esempio sempre valido e che consente di affermare,come ancora scriveva Rav Toaff del suo predecessore, che “i giusti anche dopo morti possono dirsi vivi”.

Gadi Polacco

(2 settembre 2013)