Qui Gerusalemme – In festa per il Botticelli Marchetti: “Portiamo in Israele l’arte classica”

Inaugurata ufficialmente, alla presenza del Ministro della Cultura italiano Massimo Bray e della sua collega israeliana Limor Livnat, l’esposizione de “L’Annunciazione di San Martino alla Scala” grandioso affresco di Sandro Botticelli (243 x 550 cm, data presunta 1481) eccezionalmente concesso in prestito dagli Uffizi al Museo d’Israele. A darne l’annuncio con grande soddisfazione è stato Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera e della recentemente istituita Fondazione Italia-Israele per la cultura e le arti, promotrice dell’iniziativa insieme ai due musei.
“Era un progetto a cui lavoravamo dal 2009. Siamo felici di poter portare in Israele ciò che offre la cultura rinascimentale, il gusto classico del bello, così come di proporre invece in Italia la sua straordinaria vitalità artistica contemporanea” spiega a Pagine Ebraiche 24 Marchetti, che non si sottrae anche a qualche ulteriore spiegazione sulle vicende che sembravano aver messo a rischio l’arrivo del quadro a Gerusalemme. “La situazione di tensione geopolitica ha in parte giocato, e l’opera era appena tornata da una trasferta in Cina e doveva essere sottoposta ai controlli del caso per verificare che fosse nuovamente in grado di viaggiare. Ma tutto si è risolto per il meglio, anche grazie al grande interessamento del ministro Bray”.
E in merito alla lettera apparsa sul Corriere della Sera, in cui due studiosi di storia dell’arte, Sefy Hendler, senior lecturer di Storia dell’arte all’Università di Tel Aviv, e Tomaso Montanari, professore di Storia dell’arte moderna dell’Università Federico II di Napoli, avanzavano perplessità sul tipo di operazione (“siamo convinti che le relazioni culturali tra i popoli non possano essere rafforzate da scambi di singole opere ‘feticcio’ decise dalle diplomazie senza nessun coinvolgimento delle comunità scientifica e anzi imponendo al museo prestatore e al museo ospitante un ‘evento’ del tutto estraneo alla loro vita” scrivevano) il presidente della Fondazione Corriere risponde sottolineando con forza il coinvolgimento dei due musei nel concepimento del prestito. Un prestito che non rimarrà isolato “Anche se ancora non abbiamo individuato quali, l’idea è di portare ogni anno per i prossimi quattro anni un capolavoro dell’arte italiana in Israele”.
L’affresco del Botticelli sarà visitabile fino al 10 gennaio 2014 (nell’immagine il direttore del Museo d’Israele James Snyder e la curatrice dell’esibizione Shlomit Steinberg davanti all’opera)